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Il turismo del benessere è uno dei 10 settori della wellness economy, è l’intersezione di due industrie importanti e – combinate insieme – in espansione: turismo e benessere. Vediamo quali cambiamenti sta attraversando e quali sono le tendenze possibili nel 2020.

L’area del turismo del benessere non riguarda più solamente i centri termali o le strutture con spa, non si limita più ad un servizio accessorio, ad un plus, non è la  prerogativa del resort di lusso, ma esprime un nuovo e sempre più diffuso approccio all’ospite, creato per il suo benessere psico-fisico-sociale-spirituale.

Ricordiamo che per wellness si intende la “ricerca pro-attiva” di comportamenti, scelte e stili di vita  verso una condizione di salute olistica.

Il wellness turism si aggancia a questo concetto e diventa un’opportunità, che per certi versi risponde proprio ai bisogni del momento storico che stiamo vivendo.

Questo trend si affianca e potrebbe superare quello del turismo MICE.

MICE è l’acronimo  (meetings, incentive, congress, events) che si riferisce all’organizzazione dei viaggi legati a convegni, fiere, eventi, congressi e agli incentive travels (viaggi di incentivazione per i dipendenti di un’azienda  e fidelizzazione dei clienti). Oggi non è facile prevedere se, come e quando torneranno in auge nel breve periodo, questo genere di viaggi.

Non vi sono dubbi che, già prima del Covid-19, la salute e la prevenzione olistiche fossero sempre di più al centro del processo decisionale dei futuri ospiti.

Infatti abbiamo assistito negli ultimi ad una maggiore attenzione, anche in Italia, al tema della prevenzione. Alcune Istituzioni e soggetti privati hanno fatto promozione dell’attività motoria e della corretta alimentazione come mezzo di prevenzione.

Allo stesso tempo la medicina olistica si è diffusa maggiormente come pure il ricorso a pratiche meditative e corsi di yoga.

 

Ci sono due principali spinte motivazionali alla scelta di una vacanza del benessere.

Abbiamo rilevato da un lato che, le persone che hanno adottato nuove sane abitudini, desiderano mantenerle in vacanza, quindi cercando anche fuori casa la loro routine di benessere. Dall’altro assistiamo anche al fenomeno dell’inversione della routine di chi, invece, non ha ancora adottato sane abitudini, che ha un tenore di vita stressante, sedentario e non sano e che cerca, in vacanza, l’occasione per disintossicare e rigenerare mente e corpo.

Non possiamo ignorare che uno dei risvolti positivi dell’esperienza Covid 19,  sia la diffusione di nuove consapevolezze sulla responsabilità dello stile di vita personale e collettivo e dei suoi effetti sull’individuo e sulla terra. Quindi, una vacanza incentrata sulla ricerca di una condizione di equilibrio e di benessere si presenta come l’occasione per rinforzare il sistema immunitario, di mettere in pratica un nuovo stile di vita, di migliorare le proprie abitudini e di portarsi a casa una nuova condizione di wellbeing insieme alla motivazione a mantenerla.

E’ proprio il Global Wellness Institute a definire il turismo del benessere as travel associated with the pursuit of maintaining or enhancing one’s personal wellbeing “come un viaggio associato alla ricerca di mantenimento o miglioramento del proprio benessere personale”.

Se non diamo per scontato che andare in vacanza sia sempre un’occasione di benessere, allora possiamo comprendere un altro fattore di cambiamento in atto. Per tantissime persone  ancora oggi i viaggi possono essere fonte di stress e malessere. Il turismo del benessere promette di eliminare quelle situazioni poco piacevoli ( folla di persone, cattiva alimentazione, assenza di buone pratiche)  e di trasformare i viaggi in un’opportunità per mantenere e migliorare la nostra salute olistica.

Convenzionalmente dobbiamo distinguere i turisti del benessere in due categorie.

  • Turisti del benessere primario: il viaggio o destinazione sono principalmente motivati dalla ricerca di benessere.
  • Turisti secondario di benessere: si cerca di mantenere il benessere mentre si partecipa a qualsiasi tipo di viaggio per piacere o per lavoro.

Quindi la differenza sta nella motivazione e ne consegue che l’aspettativa sarà diversa.

Attenzione a non confondere Il turismo del benessere con il turismo medico (o “turismo della salute”).

A volte il termine “turismo della salute” è anche usato indistintamente per descrivere l’insieme di servizi e attività mediche e di benessere – dalla chirurgia a alle cure dentistiche e alle terme – causando confusione. Un buon modo per capire la differenza è guardare alla nostra salute e al nostro benessere come ad un continuum.

Da un lato abbiamo il  paradigma medicale che si occupa della cura di problemi di salute, lesioni e malattie. Su questo ricade il turismo medico, definito come il viaggio fuori del paese di residenza allo scopo di ricevere l’assistenza medica, motivato dalla convenienza, dalla qualità superiore o dal fatto che non si possibile ricevere  quel trattamento vicino casa. La proposta turistica si lega alla possibilità di combinare il trattamento con una vacanza con famiglia ed amici al costo del che avrebbe lo stesso intervento nel paese di residenza.

Dall’altro lato c’è il  benessere, con tutte le scelte e attività necessarie a mantenere uno stile di vita sano, ridurre lo stress, prevenire le malattie e migliorare la qualità di vita. Questo è ciò che motiva il turismo del benessere

Ciò non toglie che questi due tipi di turismo possano coesistere.

Ancora alcune considerazioni.

Non va trascurato che ogni destinazione ha qualcosa di unico da offrire ai viaggiatori del benessere, che va rivelato e valorizzato.

Il turismo del benessere porta un indotto a vantaggio delle diverse attività del territorio. L’economia del turismo del benessere ricade oltre la cerchia ristretta di attività tipiche del benessere, come spa, centri benessere, sorgenti termali / minerali etc. I viaggiatori di benessere cercano un’alimentazione sana, sport, pratiche mente-corpo, esperienze nella natura, connessione con la gente e la cultura locale, creando così opportunità di guadagno per altre realtà come centri yoga, palestre e agenzie dedicate all’outdoor, negozi di alimentazione biologica (etc.). Più in generale i turisti hanno bisogno di trasporto,  cercheranno shopping, arte o divertimento. Tutte  attività beneficeranno dell’economia generata dal turismo del benessere.

Un’altra considerazione riguarda la qualità del turismo. Il turismo del benessere può aiutare a mitigare gli impatti negativi del turismo di massa, già non apprezzato e oggi ancora meno a causa delle misure precauzionali introdotte a causa del Covid 19 e una certa propensione ad evitare luoghi affollati.

Va ricordato inoltre che i viaggiatori del benessere tendono ad essere persone che spendono volentieri per prendersi cura di se, favoriscono esperienze autentiche e uniche, non sono coinvolti da strategie di “corsa verso il basso” che impattano sul prezzo e anche sulla quantità.

 

Il turismo benessere inoltre può offrire la grandissima opportunità di destagionalizzare il flusso di visitatori. Le location che vantano un’importante componente naturalistica offrono le condizioni ideali per un soggiorno benessere anche fuori dalla cd. alta stagione. La montagna regala maggiore tranquillità fuori dalla stagione sciistica, come il mare continua ad offrire i suoi benefici,  fascino ed un ambiente tranquillo fuori dalla stagione estiva.

In questa direzione si profila una nuova tendenza, il wellness sabbatical.

Un soggiorno rivolto a imprenditori e professionisti, dove una perfetta combinazione fra tempo impiegato nel lavoro e cura della persona (soprattutto quando si tratta di soggiorni prolungati oltre le due settimane) può insegnare (e abituare l’ospite) un nuovo stile di vita. Durante il wellness sabbatical, specifiche attività per la salute olistica, ridurranno lo stress e i suoi effetti nocivi, porteranno maggiore concentrazione e consapevolezza, stimoleranno creatività e porteranno soddisfazione professionale.

 

Il turismo del benessere è maturo per migliorare le condizioni psicofisiche della società.

Progettiamo insieme la strategia più adatta alla tua struttura ricettiva.

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