Skip to main content

Credo che una proposta di benessere, che sia di una vita sana da parte delle amministrazioni o di un vacanza in salute, realmente rigenerante da parte di resort e altre strutture ricettive oggi non possa più prescindere da un legame consapevole dell’uomo con la natura, non solo in termini di sostenibilità , ma anche di conoscenza scientifica dei benefici che le piante ci donano.

Quest’anno, mentre facevo ricerche su questo tema, sulle attività che possono farsi nei boschi, ho scoperto l’A.I.Me.F. , associazione di medicina forestale e mi sono da subito innamorata dei loro scopi e ideali, sono rimasta entusiasta leggendo le loro ricerche e, quindi, mi sono iscritta all’associazione per sostenerne le attività, contribuire alla divulgazione e ho sottoscritto un partenariato.

Poiché mi piace mettere in “sinergia” persone, situazioni e idee virtuose, ho coinvolto l’A.I.Me.F. nel progetto di turismo del salute che sto conducendo a La Casella Resort, dove ora stiamo avanzando nella procedura di Qualificazione Forest Bathing Center . Inoltre dal 1 al 4 luglio in occasione del Festival IT.A.CÀ che farà tappa proprio a La Casella, l’A.I.Me.F. sarà presente per diffondere informazioni e curiosità sulla materia.

Condivido con voi una breve intervista che ho avuto la possibilità di fare al direttivo dell’ l’A.I.Me.F.

  1. Quali sono le sue origini e i principi della Medicina Forestale?

Il termine Medicina Forestale deriva  dal termine Shinrin Yoku, coniato in Giappone circa 20 anni fa dal medico immunologo Qing Li per identificare il cosiddetto “bagno di foresta”, “forest bathing” in inglese, reso in Italiano ancor meglio con “immersione forestale”. Anche noi preferiamo parlare di “immersione” poiché  rendono il progressivo  approfondimento di contatto con l’ambiente boschivo  in occasione di una passeggiata in natura condotta secondo una struttura pre-determinata e della durata minima di 4 ore.

In alcuni paesi europei è prescritta dai clinici allo scopo di promuovere la salute, aumentare le difese immunitarie e contribuire a trattare patologie metaboliche, neurologiche, disturbi dell’umore,  sia in forma acuta che cronica.

In Italia ad oggi non esiste una branca medica riconosciuta definibile come “Medicina Forestale”, ma sempre più spesso accade che medici e psicologi formati ad hoc sull’argomento possono prescrivere le immersioni come terapia potenzialmente riequilibrante l’omeostasi del corpo umano, al pari di altri trattamenti di Medicina complementare ed integrata.

  1. Che tipo di approccio alla “cura” ha la medicina forestale?

Il sistema di tutti gli esseri viventi, mira al raggiungimento di un equilibrio di energie metaboliche in entrata ed energie in uscita. Ovviamente l’ambiente esterno perturba questo equilibrio minando la nostra capacità di ripristinarlo in maniera continuativa, da qui la persistente necessità di adattamento. Esiste un asse nel nostro organismo che governa i rapporti tra psiche, sistema nervoso, sistema immunitario e ormoni (ad esempio: asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene). Una “rottura” importante in uno di questi anelli di connessione (a causa, ad esempio, dell’insorgere di una patologia, o il verificarsi di un evento particolarmente stressante), può portare ad uno squilibrio significativo e talora difficile da recuperare. In questo senso, è stato dimostrato che il contatto prolungato e continuativo con gli ambienti forestali incide in maniera fortemente positiva sulle capacità del nostro organismo di adattarsi alla nuova condizione e migliorare le prestazioni e la funzione globale del nostro organismo.

La sperimentazione per noi è fondamentale, in questo periodo stiamo esaminando gli effetti della Forest Therapy sui pazienti guariti dal COVID che fanno fatica a tornare alla piena salute, o nei confronti dei bambini con diagnosi di ADHD (Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività) o nel recupero di altre situazioni di disagio psico-emozionale. I primi dati sono molto interessanti.

  1. Secondo lei qual è il legame tra medicina forestale e turismo del benessere, soprattutto quello ambientale?

Il concetto di turismo in chiave di benessere  si coniuga perfettamente con la necessità di dedicarsi ad un’attività all’aria aperta, arricchita di nuove esperienze (attività di meditazione, conoscenza delle erbe, benefici degli oli essenziali, esercizi, giochi e danze di gruppo e tanto altro), e dalla scoperta di un territorio. La procedura di Qualificazione Forest Bathing Center che l’A.I.Me.F. sta portando avanti nelle aree naturalistiche in tutte le regioni d’Italia (Parchi Urbani di Roma, selva di Castelfidardo qui nelle Marche, Parco della Sila in Calabria…) è un Progetto Nazionale che ha l’obiettivo di dimostrare scientificamente l’efficacia terapeutica dei nostri Boschi e delle nostre Foreste e favorire la divulgazione e l’accessibilità da parte delle persone, seguendo l’esempio dei luoghi adibiti alla pratica della Medicina Termale. Questo può creare anche una nuova proposta per quei territori legati al turismo che vogliono anche occuparsi del benessere delle persone.

  1. L’associazione sarà presente alla tappa del Festiva Itacà nella Valle del Chiani, e peraltro terrete un dibattito con il regista Thoma Torelli in occasione della proiezione del film documentario “Un Altro Mondo”. Il tema di fondo è il diritto di respirare. Cosa intendete l’Aimef per diritto di respirare?

Respirare equivale a sopravvivere, è l’atto che permette di ossigenare cellule, organi e tessuti del nostro corpo assicurandone la funzione vitale a cui sono preposti. Dovrebbe essere quindi diritto di tutti gli esseri viventi poter attuare questa basilare funzione in condizioni adeguate. Purtroppo in molte zone del nostro Pianeta tali condizioni mancano a causa di inquinamento, eccesso di urbanizzazione, distruzione delle aree boschive.  Gli alberi sono i nostri unici alleati nella possibilità di respirare in maniera sana, per cui il messaggio deve essere chiaro: preserviamo il nostro patrimonio forestale, per noi stessi e per le generazioni future.

Paola Rizzitelli

Grazie a 

Paolo Zavarella MD DO

Presidente A.I.Me.F.

Giovanna Borriello MD

Presidente Comitato Scientifico A.I.Me.F.

Leave a Reply